Sinfonia


Sinfonìa: in musica, composizione per orchestra, variamente sviluppatasi a partire dal 16° secolo, in cui designava una composizione solo strumentale, con carattere introduttivo per un’opera, un oratorio o una cantata; dalla seconda metà del 17° secolo la sinfonia si stabilizzò nello schema tripartito allegro-adagio-allegro e, a partire dal secolo successivo, si sviluppò anche come autonoma composizione da concerto, svincolandosi da funzioni introduttive e acquisendo la propria fondamentale fisionomia con il periodo classico, alla fine del Settecento. Ripartita in quattro movimenti (analogam. alla sonata, al trio, al quartetto), con un allegro iniziale come primo movimento, un adagio o andante come secondo, un minuetto (o scherzo) come terzo e un finale-allegro (spesso in forma di rondò) come quarto movimento, la sinfonia si caratterizza per l’impiego di una compagine orchestrale ampia e complessa, per la ricchezza sonora e per la valorizzazione dei caratteri peculiari che sono proprî delle diverse famiglie orchestrali così da divenire uno dei mezzi espressivi più tipici e significativi del Settecento e dell’Ottocento, presente nella produzione dei compositori più importanti con stili, strutture e modi di elaborazione diversi, relativi al periodo storico e alle personalità dei singoli. Dopo quello di Haydn, Mozart e Beethoven, nel periodo classico, molto significativo per la forma sinfonica è stato, nel periodo romantico, il contributo di Schubert, Mendelssohn, Schumann, Brahms, Bruckner, Čajkovskij e Mahler, mentre nel 20° secolo la sinfonia ha cessato di essere la forma prediletta per le realizzazioni orchestrali dei compositori, in seguito all’affermazione di forme più libere e variamente articolate. Tradizionalmente, può essere denominata col numero d’ordine che ha nella serie complessiva di composizioni dello stesso genere di un autore, o col numero d’opus riferito all’intera produzione di un autore, o infine con l’indicazione della tonalità (così, per es., è equivalente dire, con riferimento a Beethoven, Sinfonia n. 5, o Sinfonia op. 67, o Sinfonia in do minore). Nelle opere liriche del Settecento e dell’Ottocento italiani il termine ha continuato a designare la parte orchestrale introduttiva: la s. della Semiramide di Rossini, della Norma di Bellini. 2. fig. a. letter. Complesso armonicamente strutturato di elementi omogenei: s. di colori, di linee. b. scherz. e fam. Insieme di suoni, rumori, voci sgradevoli: senti che sinfonia fanno questi gatti!; smettila di frignare, ne ho abbastanza di questa s.!; discorso noioso e spiacevole, rimprovero, rimbrotto ripetuto e monotono: tutti i giorni ci dobbiamo sorbire questa s.; non gli rispondere, se no ricomincia la sinfonia. ◆ Dim. sinfoniétta, composizione in forma di sinfonia, ma più piccola di dimensioni e in genere affidata a un’orchestra da camera o comunque ridotta rispetto a quella normale.

 

Il genere sinfonico è spesso il cuore della produzione artistica di un compositore del periodo classico-romantico. La diminuzione del numero di sinfonie (dalle molte decine di Mozart e Haydn alle nove di Beethoven e di Mahler, quattro di Brahms e di Schumann, per fare qualche esempio), lascia intendere un aumento di rilevanza e un diverso impegno, da parte del compositore di epoca romantica, profuso nel genere. A partire almeno da Beethoven alla sinfonia è infatti associata quella dimensione "pubblica", quello sforzo comunicativo che di solito sono estranei alle opere da camera e per strumento solista.

A questa dimensione pubblica della sinfonia si deve il fatto che molte opere siano caratterizzate da un titolo, e siano immediatamente riconoscibili per un gran numero di ascoltatori. Ecco alcuni esempi, ma si tenga presente che i titoli sono spesso postumi, o comunque opera di critici ed editori musicali:

Vivaldi: Improvvisata. Haydn: il Miracolo, la Sorpresa, il Distratto, l'Orso, la Gallina, la Pendola, la Funebre, Londra, la Militare, il Colpo di timpano, il Rullo di timpani, la Passione. Mozart: Praga, Linz, Parigi, Jupiter. Beethoven: Del Destino, Pastorale, Eroica, Corale. Schumann: Primavera, Renana. Schubert: Tragica, la Piccola, la Grande, l'Incompiuta. Čajkovskij: Sogni d'Inverno, Piccola Russia, Polacca, Patetica. Mendelssohn: Scozzese, Italiana, la Riforma, Inno di Lode. Bruckner: Romantica. Dvorak: Le campane di Zlonice, Dal Nuovo Mondo. Mahler: Titano, Resurrezione, Tragica, dei Mille. Gorecki: Dei canti lamentosi. Prokofiev: Classica. Šostakovič: All'Ottobre, Al Primo Maggio, Leningrado, L'anno 1905, L'anno 1917, Babij Jar. Stravinsky: Sinfonia di Salmi. Bernstein: Jeremiah, The Age of Anxiety, Kaddish.


Sinfonia Classica

I movimenti della sinfonia classica sono generalmente quattro, allegro, adagio, minuetto, finale:

• Un movimento Allegro, strutturato secondo la canonica forma-sonata, con un fondamentale bitematismo e la classica tripartizione esposizione-sviluppo-ripresa. Esso è spesso preceduto da una breve introduzione in tempo lento.

• Un movimento lento, la cui struttura può variare; le forme più impiegate sono la Romanza, il tema e variazioni e il rondò, sebbene con Mozart inizino ad esserci esempi di forma-sonata (ad esempio nella Sinfonia K 551).

• Un minuetto, in tempo moderato, che costituisce in genere il movimento più breve della sinfonia. A partire da Beethoven esso viene sempre più spesso sostituito da uno scherzo.

• Un movimento rapido, in forma-sonata o di rondò. Il primo e l'ultimo movimento sono quasi sempre nella stessa tonalità (che è per definizione quella dell'intera sinfonia), mentre per i movimenti centrali è presente una variabilià notevole; se la tonalità d'impianto è minore, il movimento lento è molto spesso nel relativo maggiore, mentre se la sinfonia è basata sul modo maggiore esso è di solito nella tonalità della dominante o della sottodominante.

Talvolta la sequenza tra i due movimenti centrali, tempo lento e scherzo, risulta invertita. Le eccezioni a questo schema diventano sempre più frequenti a partire da Beethoven, ma esso rimane comunque un riferimento importante fino alla metà del XX secolo, come ci dimostrano Mahler, Prokofiev e Shostakovic.